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Reti sociali: ricchezze e limiti del nostro rapporto con la tecnologia

Segnaliamo un articolo di José María La Porte su www.familyandmedia.eu che presenta il libro della psicologa Sherry Turkle: Alone Together. Why we expect more from technology and less from each other. Basic Books, New York 2011.

"Che relazione posso mantenere con il mio computer non appena avrò letto questo articolo? A quante e-mail avrò voglia di rispondere ogni giorno? Come cercherò di essere al passo con la tecnologia che mi richiede di essere permanentemente on-line, sempre e dovunque, che permette ai genitori di inviare decine e decine di messaggi o di fare chiamate più volte al giorno ai propri figli? Che rapporto potrò instaurare con questa tecnologia che apparentemente facilita la loro socializzazione, incrementando esponenzialmente i contatti personali in rubrica? Che evoluzione ha subito il nostro modo di relazionarsi e di socializzare con il prossimo in rapporto allo sviluppo tecnologico?

Ultimo aggiornamento (Lunedì 01 Ottobre 2012 14:33)

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Sicurezza online: i minorenni non utilizzano le risorse giuste

In caso di problemi con la sicurezza, pochi minorenni utilizzano le risorse online. Troppo difficili o poco diffusi. Un problema per le internet companies, da affrontare al più presto.

 

Fra i vari report sulla sicurezza online, è uscito da poco un interessante documento del network EU Kids Online. Basato su oltre 25.000 interviste (genitori e ragazzi) in 25 paesi europei, parla chiaro: in caso di esperienza negativa su internet, solo il 13% di ragazzi e bambini europei ha segnalato il problema utilizzando gli strumenti predisposti. In Italia, il dato si alza al 20%: uno su cinque. C'è qualcosa che non va.   
Da un punto di vista mediatico, i meccanismi di segnalazione sul web non funzionano. Secondo i ricercatori di EU Kids Online, le aziende dovrebbero occuparsene al più presto, creando strumenti maggiormente accessibili e più vicini all'utenza. A fronte di questo scarso utilizzo, infatti, il report nella prima parte sottolinea tutta una serie di pericoli a cui sono sottoposti i giovani. Nella seconda fornisce dati sulla percezione che ne hanno i genitori. Vediamo.    
In Eu
ropa un ragazzo su 5 è entrato in contatto con contenuti potenzialmente dannosi, come siti che promuovono l’anoressia o il suicidio. Giovanna Mascheroni, responsabile della ricerca per l’Italia, afferma: «il 18% dei ragazzi italiani di 11-16 anni si è imbattuto in contenuti negativi su internet. In particolare le ragazze sono più esposte a siti che incitano all’anoressia e alla bulimia (10%), mentre i ragazzi si imbattono soprattutto in messaggi d’odio e contenuti razzisti (12%), in siti in cui si condividono pratiche autolesionistiche (8%) o esperienze sul consumo di sostanze stupefacenti (7%)».

Ultimo aggiornamento (Mercoledì 18 Luglio 2012 11:07)

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Cyberbullismo: un terzo dei giovani vittima di molestie online

Uno studio di Microsoft condotto su 25 paesi analizza il problema. Ma l'Italia non sembra essere fra le peggiori.

Quasi un terzo dei giovani italiani è vittima di atti di cyberbullismo o di molestie online. Si tratta di un fenomeno in continua crescita, è vero. Ma è conosciuto sempre meglio sia dalle famiglie, sia dalle scuole. Questo incide anche sulla percentuale di aggressioni che, nel caso italiano, risulta essere il 9% in meno rispetto alla media degli altri paesi.   
Lo rivela uno studio commissionato da Microsoft che mette a fuoco il concetto di cyberbullismo dal punto di vista dei giovani. I ricercatori hanno intervistato ragazzi tra gli 8 e i 17 anni, in 25 paesi, per scoprire problemi e difficoltà del web.   
Ne è emerso che in Italia c'è un'alta conoscenza del fenomeno (69% rispetto al 57% nel resto del mondo) e di preoccupazione soprattutto da parte dei genitori (62% contro il 54%). Tutto questo influisce sulla percentuale delle vittime e sul numero di responsabili di atti bullismo (16% rispetto alla media mondiale del 24%).
A parte la sequenza di percentuali e dati, dalla ricerca emergono altri aspetti interessanti.
Innanzitutto è più facile essere aggrediti, se a propria volta si pratica bullismo on line (il 39% contro il 28%). L'incidenza è significativa, soprattutto perché dimostra che la buona educazione durante la navigazione e il rispetto delle norme consentono di non mettersi nei pasticci. L'aggressività non viene premiata nemmeno nella realtà virtuale.

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Adolescenti e crisi: uno su tre ha poca fiducia nel futuro

 

Nonostante l'Unione Europea si sia impegnata ad attenuare le disuguaglianze sociali di 20 milioni di cittadini entro il 2020, la crisi finanziaria si fa sentire soprattutto tra chi ne è meno responsabile ma nello stesso tempo è più vulnerabile alle conseguenze: i bambini.
In una lettera aperta al Consiglio d'Europa, Eurochild afferma che un bambino su quattro vive in povertà. Tutto ciò ha
conseguenze sulle aspettative e sui valori delle generazioni future: un adolescente su tre pensa che nel proprio Paese avrà poche possibilità nel futuro, soprattutto se è una donna, un immigrato o ha a disposizione poche risorse economiche. Nonostante per il 46% degli intervistati la solidarietà sia un valore fondamentale, i bambini con un basso livello di fiducia nel proprio futuro sono i meno disposti a impegnarsi in prima persona per migliorare la società (16%).
Questi dati emergono da un'indagi
e effettuata su un campione rappresentativo di 6000 studenti italiani e spagnoli dai 12 ai 16 anni nell'ambito di Safe Social Media (www.safesocialmedia.eu), progetto internazionale volto a prevenire e combattere la violenza presente nei social media.
Anche se la percentuale di adolescenti con inclinazioni localiste in Italia è inferiore rispetto alle generazioni precedenti (40%), probabilmente grazie a Internet e ai nuovi media, solo il 24% ritiene che ogni cultura, anche non occidentale, abbia qualcosa di positivo da insegnare.

Ultimo aggiornamento (Mercoledì 04 Luglio 2012 10:58)

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Baby-Account collegati ai genitori: la novità di Facebook

Sempre più alto il numero di under 13 connessi a Facebook, anche se non si potrebbe. Ma sono in arrivo nuove strategie dal Social di Zuckerberg.

Un motivo in più per fare attenzione alla navigazione dei minorenni in rete. Iscriversi ad un social ha le sue regole e queste riguardano in particolare gli utenti più giovani. In teoria, non è consentita l'iscrizione a Facebook ai minori di 13 anni, ma non è difficile aggirare l'ostacolo. Moltissimi infatti mentono sull'età, e inseriscono date di nascita fasulle. Questo sta creando non pochi problemi, anche perché l'azienda ormai quotata in borsa è tenuta a richiedere (e a ottenere) il consenso dei genitori prima di raccogliere i dati personali dei minori.

Ma quanto è esteso questo fenomeno? Secondo un rapporto dei consumatori del 2011, sono circa 7,5 milioni gli utenti under 13 che utilizzano Facebook. E la cosa più sorprendente è che i 2 terzi (5 milioni) hanno meno di 10 anni. Inoltre, uno studio di Microsoft Research mostra che il 36% dei genitori sa che i propri figli usano Facebook.

Ultimo aggiornamento (Giovedì 14 Giugno 2012 10:12)

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L'indimenticabile esperienza a Barcellona dei vincitori del concorso

Le classi vincitrici del primo premio hanno potuto trascorrere alcuni giorni a Barcellona, unendo la gita, alla visita culturale, all'incontro con i ragazzi della scuola del Paese partner.

All'incontro hanno partecipato 22 ragazzi dell'IS Leonardo Da Vinci di Borgomanero (Novara) – Italia, 12 ragazzi del Colegio La Devesa, Carlet (Valencia) – Spagna, vincitori del concorso, con i loro insegnanti e una decina di ragazzi del Colegio Stucom, Barcelona sede che ha ospitato i lavori.
I ragazzi di Novara e Valencia hanno alloggiato nello stesso albergo e hanno iniziato a socializzare già il giorno precedente, passando insieme la serata in giro per la città.

 

Ultimo aggiornamento (Mercoledì 13 Giugno 2012 15:50)

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