“Non fare nella vita online ciò che non faresti nella vita reale"

Google e il progetto Safe Social Media uniti da un obiettivo comune: preservare la sicurezza e la privacy dei minori sul Web

Mai prima nella storia dell’umanità c’è stata tanta disponibilità di accesso alla conoscenza”. Nessuno può mettere in dubbio l'affermazione di Francisco Ruiz in riferimento ad Internet. Ma chi ha nella rete il suo habitat naturale ed è responsabile del Centro Family Safety di Google, il motore di ricerca più utilizzato al mondo, sa anche che “la maggior piattaforma di innovazione dell'uomo comporta rischi se non utilizzata correttamente. E i rischi bisogna conoscerli”. Come distributore di contenuti, il gigante Google ha desiderato fare grandi passi avanti per facilitare l'informazione all'utenza, anche quella più giovane.

Elencando i punti principali con le dita di una mano, Ruiz espone tutto ciò che secondo lui è necessario fare affinché i giovani possano navigare in Internet in un ambiente sicuro:
1. Coinvolgimento di genitori e di educatori verso le nuove tecnologie;
2. Avvertire le famiglie dei pericoli e offrire consigli su come affrontarli;
3. Collaborazione tra le organizzazioni coinvolte nella protezione dei bambini, nel settore tecnologico e nell'amministrazione;
4. Costruire adeguate politiche pubbliche fin dalle prime fasi di istruzione.

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Le opinioni dei genitori su Safe Social Media

Dopo gli insegnanti abbiamo raccolto, attraverso un breve questionario, le opinioni dei genitori che si sono resi disponibili alla compilazione.
Il progetto Safe Social Media è stato accolto molto positivamente dalle famiglie, contente che la scuola abbia offerto un programma educativo volto a ridurre l'impatto dei contenuti violenti nei social media:    
“perchè ha permesso ai ragazzi e ai genitori di acquisire informazioni importanti per un utilizzo consapevole dei social media”; “perchè oggi come oggi un bambino passa parecchie ore al giorno a scuola; la scuola perciò è parte integrante dell'educazione e della crescita.”; “perchè c'è già troppa violenza e grazie a questo progetto cerchiamo di insegnare ai nostri figli a non essere violenti e a rispettare gli altri e le loro diversità”; “perché prevenire è meglio che curare, e per prevenire bisogna far conoscere"; “perchè ha permesso di conoscere i rischi a cui i figli vanno incontro ogni giorno sulla Rete, cercando di ridurli utilizzando filtri e altro”.

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Buono a sapersi: la sicurezza su internet spiegata da Google

Arriva la nuova campagna italiana di Google sulla sicurezza online. Un'iniziativa per tutti, in collaborazione con la Polizia Postale.

Non sempre il web è una fonte di pericoli, anzi. La nuova campagna di Google Buono a sapersi è partita da pochi giorni, in collaborazione con la Polizia Postale e delle Comunicazioni, ma è pensata per tutti i neofiti. L'obiettivo è quello di proporre un vademecum per navigare in sicurezza, così da gestire con consapevolezza la condivisione dei propri dati.
Secondo le stime di Google, infatti, il 79% dei navigatori non si sente sicuro durante la navigazione e ben il 95% teme che i propri dati possano essere utilizzati dal cybercrimine. Ma è anche vero che il modo migliore per combattere questi sospetti è l'informazione. Il progetto
Buono a sapersi ha il preciso scopo di divulgare, informare, rassicurare, grazie ad una campagna di sensibilizzazione e istruzione che arriverà anche nelle scuole.

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