Rapporto Assinform 2013 sull'IT: Italia in ritardo, ma è boom dei segmenti legati al web e al mobile

Il rapporto 2013 di Assinform, l’Associazione nazionale delle principali Aziende di Information Technology operanti in Italia a marzo ha anticipato i risultati del suo studio annuale sull'economia digitale.

Se i mercati dell’IT tradizionale e delle TLC risultano in crisi di segno opposto sono gli indici di altri comparti: Internet, soluzioni mobile e social network registrano infatti una crescita media del 7,5%. Continua la crisi dell'IT "tradizionale" che rappresenta oltre la metà del mercato e chiude il 2012 a -4,0%; le TLC registrano un calo del 3,5%.
Nel Global Digital Market crescono i segmenti legati al web e al mobile: tablet +69,1%, smartphone +38,9%, Smart Tv +31,9%, Internet delle cose +18%, eReader +16,5%, e-book +84,6%, musica +29%, editoria online +13,4%, software e soluzioni applicative +2,4%.
L’economia digitale italiana nel suo complesso è comunque in stallo (-1,8%) e in ritardo rispetto al resto del mondo. Un divario che rischia di aumentare, in assenza di interventi e riforme strutturali.

 

Dal comunicato stampa di Assinform: "Internet, il mobile, l'economia dei social network stanno velocemente trasformando il mondo, spingendo gli investimenti ad aprire nuovi orizzonti tecnologici e applicativi, generando nuove opportunità di crescita per quei paesi, quei settori economici, quelle imprese che accettano la sfida del cambiamento attraverso l'innovazione digitale. Anche in Italia la pressione dell'evoluzione tecnologica sta producendo effetti positivi sui segmenti più legati al web e al mobile. Sviluppo dei contenuti digitali e della pubblicità on line, del segmento software e nuove soluzioni ICT, della musica e dell'editoria online, il boom di smartphone, eReader e tablet e dei servizi innovativi a essi associati, dimostrano che questi segmenti non solo non risentono della crisi, ma sono già dentro l'economia italiana, crescendo mediamente del 7,5% e contribuendo a significative trasformazioni nei modelli di consumo e di business. Ma ciò sta avvenendo in un contesto nazionale ancora poco sensibile all'innovazione, in cui per un'impresa ogni nuovo investimento rappresenta un vero e proprio azzardo, così che le best practice rimangono fenomeni isolati e non acquisiscono la dimensione necessaria a incidere sui trend negativi e a compensare la crisi dell'IT tradizionale. Da qui le ragioni del ritardo con cui si va affermando l'economia digitale in Italia rispetto al resto del mondo e il continuo calo di fatturato del settore IT che, per il quinto anno consecutivo, chiude i conti in rosso con - 4% di calo di fatturato, spinto verso il basso dalla crisi delle componenti tradizionali, che rappresentano ancora la quota preponderante del mercato".

 

Fonte: www.assinform.it

Ultimo aggiornamento (Lunedì 20 Maggio 2013 13:39)

 
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