Svolta nel mondo ludico: in arrivo videogiochi utili

Novità in arrivo nel mondo dei videogiochi. Non si tratta delle solite innovazioni in campo grafico o nel coinvolgimento, ma di una direzione in più nello scopo. Sono videogiochi pensati per un obiettivo utile, in campo medico o psicologico.   
L'ultima frontiera è rappresentata dall'Università di New Castle e dalla Limbs Alive, azienda specializzata in software di riabilitazione interattiva. I videogiochi in questione, che fanno parte della serie “Circus Challenge”, hanno l'obiettivo di incentivare il recupero delle funzioni di arti di pazienti colpiti da forme di ictus. Il giocatore deve impersonare un ruolo del circo, e svolgere attività come fosse un giocoliere, un trapezista o un acrobata.

Chi ha avuto un ictus deve spesso affrontare problemi quotidiani, che richiedono l'utilizzo di entrambi gli arti. Anche svolgere operazioni semplici, come rifare il letto, allacciarsi le scarpe, aprire e chiudere barattoli possono diventare un ostacolo insormontabile. Per molti, le terapie classiche sono noiose, pur se necessarie, ma un videogioco è molto più divertente.   
Grazie ad un controller wireless, simile a quello delle console Wii, i “pazienti” devono compiere piccole missioni, via via più complesse. La difficoltà aumenta con i livelli superiori, dove sono richieste maggiore forza, abilità o concentrazione.
Il progetto in campo medico prevede ulteriori sviluppi, anche per altri tipi di difficoltà motorie, come per chi è su una sedie a rotelle o con una mobilità ridotta. Una riabilitazione multimediale, dunque.

Già da tempo, però, il mercato videoludico si sta interessando a forme alternative di intrattenimento. Qualche mese fa è uscito “Sparx” un game contro la depressione. Questa volta l'Università è Neozelandese, la Auckland, che grazie ad un gruppo di ricercatori ha sviluppato un software contro la sofferenza psicologica.     
La dinamica è molto semplice: invece di affrontare nemici qualunque, il giocatore si trova a combattere contro negatività, rabbia, dolore o pensieri scoraggianti. L'alternanza di momenti d'impegno mentale con altri di azione pura sembra produrre effettivi interessanti. Secondo il
British Medical Journal, però, il gioco si è dimostrato efficace solo nei casi più lievi di depressione. Per le forme più gravi resta d'obbligo la terapia, anche se il gioco può aiutare molto. Buoni comunque i risultati: riduzione dei sintomi della depressione e dell'ansia, aumento dell'autostima.     
Attualmente “Sparx” è ancora in fase sperimentale, avendo partecipato circa 187 ragazzi in età
adolescenziale, con età massima di 19 anni.  
Tuttavia, è na prospettiva incoraggiante nel mondo dei videogiochi, forse troppo spesso additati come pura perdita di tempo o divulgatori di contenuti negativi.

Ultimo aggiornamento (Venerdì 01 Giugno 2012 15:41)